Valfabbrica

Valfabbrica sorge in bella posizione su una collina sovrastante la vallata del fiume Chiascio.

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Descrizione

L’etimologia del nome Valfabbrica è data dalla derivazione di 2 parole latine: “Vallis” (valle) e “Fabrica” (fabbrica, opera). In passato termini come “Vadus”, “Vadum”, “Vado Fabricae” sono stati interpretati origine del nome “Valfabbrica” quando invece, più che altro, indicavano un punto, il guado della fabbrica, sito nei pressi dell’antico monastero benedettino.
Infatti sono i 2 sostantivi “Vallis” e “Fabrica” che compaiono in molti documenti storici medioevali, anche negli archivi di Assisi, Perugia, Gubbio, Nonantola… parole che rimangono separate anche nel latino volgarizzato, ma sempre rispettose di regole grammaticali e sintattiche nei vari casi (es. Vallis Fabricae).
 
Valfabbrica sorge in bella posizione su una collina sovrastante la vallata del fiume Chiascio. Esistono testimonianze di insediamenti romani dati dal ritrovamento di una villa del I secolo D.C. che aveva un “tepidarium” e alcuni mosaici. Ma la storia più ricca di avvenimenti comincia con l’origine medievale, poiché la fondazione e lo sviluppo del nucleo originario della cittadina sono connessi alle vicende dell'Abbazia Benedettina di S.M. Assunta, con i monaci che nei primi anni del XII secolo bonificano la zona paludosa rendendola una fertile piana.
 
Nel 1177 l’imperatore Federico Barbarossa pose la “ecclesia de Valle Fabrica, in comitatu Esisio” sotto la propria protezione. Nel 1202, monaci e castellani si schierarono con Assisi nella battaglia di Collestrada, persa contro la rivale Perugia, e nel 1205 Valfabbrica giurò la sottomissione ad Assisi, divenuta nel frattempo ghibellina.
 
Nel 1207 San Francesco, dopo la “spoliazione”, nel suo primo viaggio partì da Assisi e transitò per Valfabbrica dove, dopo l’aggressione subita in località Pioppo, soggiornò per alcuni giorni al monastero benedettino prima di guadare il fiume Chiascio per raggiungere Gubbio, originando il “Sentiero Francescano della Pace”.
 
Nell'anno 1209 il castello di Valfabbrica fu distrutto da Perugia, per ritorsione contro il tentativo di sottomettere i vicini castelli perugini.
Tuttavia gli intraprendenti monaci benedettini ricostruirono il castello insieme ai braccianti e nel catasto del 1232 si trova la balìa di Valfabbrica con ben 75 fuochi.
Nelle ulteriori battaglie tra Perugia e Assisi (1319), il castello fu nuovamente saccheggiato. In seguito, il territorio fu conteso da Perugia e dal Duca del Montefeltro Guidobaldo I, Signore di Gubbio, al quale Valfabbrica chiese protezione.
 
A partire dal 1497, salvo un breve ritorno sotto il dominio di Assisi (1516-1521), Valfabbrica entrò a far parte dei domini del Ducato di Urbino e venne fortificato il castello. Ed è proprio al tempo della Signoria di Guidobaldo II (1538-1574) che Valfabbrica ottiene gli Statuti “comunali”, che vengono “rinnovati” sulla base di quelli trecenteschi.
 
Nel 1631 si estinse la dinastia dei Duchi di Urbino ed i loro territori passarono alla Chiesa, cosicché anche Valfabbrica fu annessa allo Stato Pontificio.
Nel 1728 vennero segnati i confini esatti tra il Comune di Assisi e Valfabbrica.
Nel 1815, dopo la fine dell'impero napoleonico, Valfabbrica fu eretta a Comune ed assorbì il territorio del soppresso Comune di Casacastalda.
 
Del periodo medioevale è il centro storico, denominato “Pedicino”, che conserva due alte torri (una modificata e resa “civica” nel 1907) e cospicue parti delle mura di cinta.
Da visitare l’abbazia benedettina in stile romanico, con all'interno pregevoli affreschi, dove di particolare interesse è un dipinto della scuola del Cimabue (unico esempio in Umbria), raffigurante il compianto sul Cristo morto, della fine del XIII secolo.

Modalità di accesso:

Accesso libero.

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 0759029810

Pagina aggiornata il 04/07/2024